Il Barattolo dell'Identità Arbëreshe

Si sa che i simboli si possono far propri anche senza un'idea di quello che è la cultura da dove essi sorgono. Forse perché sono immediati e non presuppongono una partecipazione o un impegno da chi li porta riprodotti su di una camicia, su di un portachiavi o sopra una felpa. Infatti, spesso, utilizzare i simboli non richiede né consapevolezza, né attaccamento alla cultura. In questo caso l'identità assume il concetto di moda o addirittura di un turismo identitario, quando i simboli vengono sfoggiati unicamente nel corso di manifestazioni più o meno coscienziose, poste in atto da individui che ne ignorano il significato, ma che sono attirati da esse solo da un punto di vista estetico.

Tutto ciò viene utilizzato, comunque, per afferrare la nostra identità. Sono oggetti fisici ma dotati di significato. Non sono indipendenti ma vere e proprie strutture simboliche, sistemi di relazioni che dovrebbero creare un significato e, di conseguenza, un universo umano. Per questo ho pensato al Barattolo dell'Identità Arbëreshe. Qui, è inscatolata e pronta all’uso. Basta solo fissarlo e attendere che faccia effetto. Così sarà più facile rapportarsi con l'identità senza il pericolo di contaminarla. L'utilizzo è consigliato ogni qual volta si ritenga necessario: uomini, donne, bambini, anziani... tutti ne possono fare uso. Basta solo aspettare che faccia effetto: è sufficiente tenere questo piccolo barattolo in casa, nel vostro cortile, quartiere o città. Non serve aprilo.
Così la vostra identità rimarrà pura e lontana dalle insidie della globalizzazione. Provate per credere. In tutto il mondo esistono soltanto 60 esemplari. Affrettati.
Ovviamente, si tratta di una provocazione nei confronti di chi crede che l'identità vada sigillata a chiusura stagna e che qualsiasi apertura possa comportare un'erosione di essa. Non c'è niente di più bello del rispetto, dell'incontro e del dialogo con le altre culture.
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